IL LUNGO LETARGO DELL’AVVOCATURA – Post dal gruppo facebook “I Martellatori”
Pubblichiamo su VitadelForo il pensiero della collega Rosaria Elefante, Segretario Nazionale NAD che tratteggia, senza falsi pudori, la situazione dell’avvocatura oggi. La consapevolezza è, in tutti i trattamenti psicologi, il primo passo per uscire da un problema. Trovate il post a questo indirizzo
IL LUNGO LETARGO DELL’AVVOCATURA
Gli Avvocati, le famose sentinelle della Costituzione, sono in letargo profondo.Ma non si sveglieranno con la primavera.Sono troppi anni che non lo fanno e che continuano a crogiolarsi nello stato catatonico, in cui sono piombati da tempo.Eppure la situazione è gravissima!A un passo dalla morte della professione, ognuno cerca dì arrabattarsi come può.Si, proprio arrabbattarsi, arrangiarsi.E non venitemi a raccontare frottole anche voi dei cosiddetti “grandi studi”. Dopo aver sbattuto fuori Colleghi che sono serviti per anni, anche i ricchi “avvocati d’affari”, guardano al futuro prossimo, quello di domani per intenderci, con inquietudine e a volte con autentica angoscia, al punto di non disdegnare il bonus per l’affitto dello studio.Gli Avvocati “borghesi”, quelli di mezzo,cercano di tenere botta, accettando di tutto e raschiando spesso l’archivio, cercando e scavando tra clienti fino a ieri messi in stand by, per l’esiguità del contenzioso o per una fondatezza di pretesa borderline, ma che oggi assumono l’importanza di una violazione da questione di legittimità costituzionale.Poi c’è la moltitudine degli Avvocati che non sanno come fare per tirare avanti. Quelli che allo studio non ci vanno neanche più.Quelli che, con la scusa del COVID, dichiarano di lavorare da casa, ma che in realtà hanno dismesso gli studi, perché non ce la fanno a pagare le spese, non avendo più entrate.E se la speranza è riposta nei procedimenti in corso, il crine che regge la spada di Damocle si è già spezzato da tempo.Dalla macchina della giustizia, che già non brillava per efficienza, ha iniziato a provenire, con la pandemia, un il tanfo da carrozzone di circo in disuso, dove puoi trovare di tutto, ma raramente ciò che ti occorre.Rinvii già prima improponibili e difficili da giustificare ai clienti, diventano ancora più imbarazzanti e, se ironicamente possono essere intesi come buon auspicio, aggravano inesorabilmente la situazione. Sono stati imposti limiti all’esercizio delle attività difensive, che nulla hanno a che fare con con le garanzia processuali, tanto nei giudizi civili quanto nei processi penali.Il malessere e l’indifferenza nei confronti dell’Avvocato in Tribunale – giusto per capirci, “casa nostra” – si percepisce già dalla imposta registrazione del tesserino all’ingresso e dall’esibizione della mail di prenotazione, dove richiesta.Si, perché in qualche Corte d’Appello – Napoli, ad esempio – bisogna prenotarsi per entrare nel Palazzo di Giustizia e tracciare in una mail quello che sarà il percorso all’Interno dello stesso.Tasse, contributi… e iscrizioni COA non mancano: tutti battono cassa!E, mentre il ministro piccolo piccolo Bonafede si prepara per la sua fantastica relazione sullo stato della Giustizia in Italia, l’Avvocatura dorme, rimanendo incantata sotto l’effetto del menefreghismo e della vigliaccheria e rendendosi primo artefice di una morte annunciata da anni.
Avv. Rosaria ElefanteSegretario Nazionale NAD