Componenti sottocommissioni esami avvocati sessione 2020
Come potete vedere nell’ordine del giorno pubblicato nella sezione Documenti, domani si discuterà dell’indicazione dei componenti della sottocommissioni esami avvocato sessione 2020.
La scelta dei componenti, così come quasi tutte le indicazioni che fornisce il Consiglio, crea, almeno secondo il mio modesto modo di vedere, un problema di fondo che andrebbe superato con nuove logiche più adatte ai tempi moderni.
Mi spiego meglio: l’Ordine, fino a poco tempo fa, esitava le richieste dell’utenza di avere indicato un avvocato, individuando una terna di nomi. Ogni consigliere poteva pronunciare a voce alta il nome di un avvocato; i primi tre che lo fornivano, in genere, venivano preferiti. Se, però, uno dei primi tre, di recente, aveva già provveduto a qualche indicazione, il Presidente allora, senza sollevare alcun problema, prendeva l’indicazione di altro consigliere. Lo stesso metodo era usato per affidare le cause di recupero crediti dell’Ordine (non per le triadi ovviamente, ma per singoli nominativi). Era un sistema improntato alla massima correttezza, tuttavia, ad avviso di chi scrive, la circostanza di indicare il nome a voce alta non era del tutto condivisibile (io, ad esempio, non l’ho mai fatto), e così ho proposto di procedere al sorteggio di bigliettini ove ciascun consigliere può scrivere l’avvocato di sua fiducia.
In realtà, avevo proposto di provvedere con bando pubblico, ma poi si è giunti a questa soluzione di mezzo del sorteggio dei bigliettini perchè ritenuta più rispondente alla tutela dell’utenza e all’affidamento del Consiglio, giacchè il filtro della fiducia da parte dei consiglieri è stato considerato importante. La critica più immediata che ne deriva è che, così, soltanto chi è conosciuto dai consiglieri può avere incarichi.
Ad ogni modo, occorre individuare delle modalità attraverso cui procedere alle nomine dei componenti delle commissioni d’esame, non essendo ragionevole che simile scelta sia connessa ai contatti personali dei vari consiglieri.
Il principio vale, in realtà, per qualunque scelta che il Consiglio deve effettuare nell’affidare incarichi, di qualunque natura essi siano (come mediatori dell’Organismo di mediazione dell’Ordine, come docenti della Scuola Parlavecchio, come componenti Commissione esami, e via dicendo).
Per la scuola Parlavecchio, come spiegato in un post precedente, è stato appena pubblicato un Bando pubblico, sia pur limitato alle docenze per l’esame di abilitazione forense. Purtroppo, medesimo Bando non è stato fatto per le docenze della Scuola nel corso per Cassazionisti essendovi state ragioni di urgenza. Io, quindi, ho votato contro la delibera del 10.9.2020, non già per i docenti individuati, ma per il metodo adottato, e cioe, per la mancanza del Bando pubblico. Mi è stato assicurato, comunque, che per gli anni a venire si provvederà al bando pubblico anche per le docenze del corso di cassazionisti.
In conclusione credo sia opportuno che il Consiglio individui, per tutti gli incarichi che deve affidare nell’ambito delle sue funzioni, dei sistemi idonei a garantire l’evidenza pubblica ed il pieno coinvolgimento della base, in tal modo consentendo a qualsiasi avvocato rispondente ai requisiti (seppure non conosciuto dai consiglieri) di accedere agli incarichi del Consiglio.